CARMINE ABATE RITORNATO A CARFIZZI RICEVE L'ABBRACCIO DELLA SUA TERRA
Scritto da Maria SpadaforaDomenica 01 Settembre 2013 00:00
dalla "Gazzetta del sud" del 30 agosto 2013
Grande festa della cultura a Carfizzi, piccola comunità arbereshe, che ha il merito, tra le altre cose, di aver dato i natali allo scrittore Carmine Abate, vincitore della scorsa edizione del Premio Campiello, con il romanzo “La collina del vento”, edito da Mondadori. Una festa nel suo nome, che ha riunito nella suggestiva piazzetta di largo Skanderbeg, location di tanti suoi romanzi, numerose autorità e soprattutto i tanti e fedeli lettori che da ogni parte della Calabria si sono dati appuntamento, nella serata del 28 Agosto, a Carfizzi. La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Carmine Maio, dalla Regione Calabria e dalla Provincia di Crotone, attraverso la Fondazione Odyssea, rappresentata dal presidente Giovanni Lentini. Ad applaudire, in prima fila, oltre all’anziana madre dello scrittore, in rappresentanza della Regione e della Provincia, gli onorevoli Dattolo, Oliverio e Sulla. Presenti il sindaco di Cerchiara (CS) Antonio Carlomagno, Gino Murgi, Franco Parise e Francesco Scarpelli, rispettivamente il sindaco di Melissa, Verzino e San Nicola dell’Alto. La serata è stata un trionfo dell’arte letteraria e della musica d’autore calabrese e arbereshe. Sul palco, insieme all’autore, anche Anna Stratigò, cantante che da anni promuove in tutto il mondo, la cultura e la musica arbereshe, Cataldo Perri, il cantautore “jonico-mediterraneo”, usando una sua definizione, accompagnato dalla sua chitarra battente, Checco Pallone percussionista e Spiro Pano violoncellista. Il quartetto ha accompagnato, sottolineando i passi più salienti, il reading di Abate impegnato a “raccontare” la sua ultima fatica letteraria dal titolo “Il bacio del pane”, edito nella Collana Le Libellule della Mondadori. Molto commosse le parole del sindaco Maio, nel presentare il suo concittadino e amico Carmine: “E’ un uomo eccezionale, che dà grandi insegnamenti. Con lui la nostra regione può arrivare al successo”. Lo stesso autore ha sottolineato come la Calabria sia “una terra bellissima e ferita, dalla ‘ndrangheta, dall’illegalità diffusa e dal malaffare”. Partendo da qui, la sua ultima fatica letteraria può essere definita “un romanzo civile”. Un uomo “colpito” dalla vita diventa un forte ideale di dignità per un gruppo di ragazzi che in un’afosa estate scopre il valore dell’onestà, del coraggio, della solidarietà e del lavoro. E’ ai giovani che si rivolge l’ultimo intervento di Abate, con un’esortazione: “Ascoltiamo i nostri giovani, diamogli fiducia. Da grande diverranno adulti onesti e consapevoli”.