UNA STORIA D'ALTRI TEMPI RACCONTATA DAI BAMBINI NELLA LINGUA ARBERESHE
Scritto da Maria SpadaforaLunedì 26 Dicembre 2011 00:00
da "Gazzetta del sud" del 23 dicembre 2011
“Onorare la parola data. Questo è il valore che distingue una persona da un’altra. Il valore che la rende credibile e sulla quale costruire una convivenza civile”. Con queste parole, i bambini della Scuola Primaria di Carfizzi, nel pomeriggio di Mercoledì 21, hanno dato inizio alla rappresentazione dal titolo “Kustandini kurorë e parë”. La storia è stata ricostruita partendo da un’antichissima canzone albanese che si cantava e si ballava la sera prima delle nozze, “Vallja e Kustandinit”. Il valore di fondo della storia è, appunto, la parola data: “fjala” in arberesh. I bambini, tutti in costume tradizionale e, rigorosamente, in lingua arbereshe, hanno dato vita ad una storia “d’altri tempi”, attraverso una minuziosa ricerca storica, linguistica e culturale. Il progetto dal titolo “Facciamo teatro a scuola”, è stato promosso dal Distretto Arberesh, di cui fanno parte, oltre Carfizzi, San Nicola dell’Alto e Pallagorio. E’ una delle tante iniziative realizzate dalla legge 482 del 1999, la normativa nata per promuovere e salvaguardare l’identità delle minoranze linguistiche. Il progetto ha anche realizzato, partendo dall’unico esemplare originale rimasto, la “Coha”, il vestito femminile della tradizione arbereshe. L’abito è stato realizzato dalla sarta Adelaide Basile, mentre sono dell’orafo Domenico Viviani le creazioni in oro. Fondamentale, per la realizzazione del progetto, l’entusiasmo e l’impegno dei bambini e delle maestre, soprattutto dell’insegnante di albanese, Marianna Leonetti, con la collaborazione dell’operatrice dello Sportello Linguistico di Carfizzi, Nicoletta Panajoti. Il finale ha anche coinvolto alcuni ospiti del Centro di Seconda Accoglienza che, con un girotondo finale, hanno voluto sottolineare l’incontro e la contaminazione di più culture. La cultura italiana che, in epoche diverse, ha saputo accogliere prima la cultura arbereshe e poi, in tempi più recenti, i tanti popoli costretti ad abbandonare i loro paesi. Dopo la rappresentazione è stato presentato l’opuscolo, realizzato dai bambini, dal titolo “Carfizzi e i suoi 150 anni”, un excursus storico che dal 1961 al 2011, racconta della piccola comunità.