I CANTI DELLA NATIVITA' IN LATINO ED ARBERESHE
Scritto da Maria SpadaforaLunedì 30 Dicembre 2013 00:00
dalla "Gazzetta del sud" del 24 dicembre 2013
E’ stato un successo il “Concertino di Natale” organizzato dai piccoli alunni della Scuola Primaria di Carfizzi. I 19 bambini, da settimane impegnati con le prove di canto, si sono presentati, emozionati e contenti, nell’atrio della Scuola gremito da una piccola folla di parenti e amici. Vestiti di rosso, con il classico cappellino di Babbo Natale e una candela in mano, hanno tutti puntato lo sguardo verso la maestra Marianna Leonetti che li ha seguiti durante tutti i preparativi, insieme all’insegnante Adriana De Biasi. La scaletta è stata molto varia e ha spaziato da canzoni di musica pop a canti natalizi più classici. Lo spettacolo è iniziato con la canzone di John Lennon “Happy Xmas, The War is over”, e continuato con “Miserere”, “Ave Maria” di Fabrizio De Andrè, la suggestiva “Adeste Fideles” con il testo in latino e arbereshe e molti altri canti. Il coro è stato accompagnato dal magistrale contributo dei musicisti Andrea e Antonio Bastone e da Giovanni Pollizzi. Un valido aiuto alle insegnanti è arrivato dalle coriste Filomena Albi e Emilia Basta. Presenti anche le insegnanti Maria Grazia Chiarello e Pina Ferraro. Lo spettacolo non si è limitato solo al concerto ma si è arricchito di un lavoro didattico che da settimane, gli alunni più grandi, stanno seguendo, dal titolo “Culle vuote”. Lo studio è partito dalla notizia che nella piccola comunità arbereshe, nell’anno che sta volgendo al termine, si sono registrate nascite zero. Dal 1823, anno in cui si ha documentazione anagrafica, non si era mai verificato. I bambini hanno voluto sottolineare come la mancanza di nascite possa significare la scomparsa della scuola e inevitabilmente della comunità stessa. La loro ricerca non si è limitata solo alla raccolta dei dati demografici ma è stata completata con uno studio etnologico sulle “fasqet”. Le “fasqet” sono delle fasce, tessute e ricamate al telaio, con le quali erano fasciati i neonati. Usanza arbereshe presente nella piccola comunità fino agli anni ’70. Molti esemplari originali e antichissimi sono stati raccolti dai bambini e riprodotti. Il Natale dei piccoli studenti parte dall’idea di “fasqet” come protezione per Gesù Bambino, infatti, il loro presepe è stato adornato dalle fasce colorate, ma soprattutto protezione per i bambini di tutto il Mondo che soffrono. Il Concerto sarà riproposto nella Chiesa di San Antonio il pomeriggio del 27 Dicembre