HA GIRATO UN "CORTO" ATTINGENDO AI RACCONTI CHE LE NARRAVA LA NONNA
Scritto da Maria SpadaforaGiovedì 04 Ottobre 2012 00:00
da "Gazzetta del sud" del 4 ottobre 2012
Si sono appena concluse le riprese del cortometraggio che, per più di un mese, ha coinvolto la piccola comunità arbereshe di Carfizzi. Tutto parte dall’idea di una giovane di origine carfizzota, la madre è di Carfizzi, mentre il padre è siciliano. Sonia Giannetto già da piccolissima ha iniziato ad avvicinarsi al mondo dell’arte, diventando, “da grande”, un’artista a tutto tondo. Ha frequentato, appena adolescente, l’Accademia DPS di Firenze, prendendo parte a numerosi musical, tra cui “Sister Act”, di cui Sonia è stata la protagonista. Successivamente si è spostata a Roma per frequentare un corso di recitazione presso l’Accademia di Cinecittà. Nel frattempo il mondo del cinema si accorge del suo talento, Sonia prende parte alla realizzazione di numerosi cortometraggi, l’ultima fatica cinematografica è l’apparizione, in quattro puntate, nella fortunata fiction di Rai 1 “Tutti pazzi per amore 3”. Un paio di anni fa è arrivata anche alle semifinali delle selezioni per “Sanremo Giovani”, perché, Sonia, oltre ad essere una brava attrice è anche un’ottima cantante jazz e una discreta pittrice. Questa passione per ogni forma d’arte, e soprattutto il suo amore per il sud sono fuse nella sua prima esperienza come regista e sceneggiatrice. Nel suo primo cortometraggio, dal titolo provvisorio “La trottola”, Sonia, riesce a intrecciare le sue radici arbereshe e siciliane attingendo direttamente dai racconti che la nonna Maria, ogni estate, le narrava. I ricordi d’infanzia, hanno un ruolo fondamentale, così come il suo gioco preferito, la trottola appunto, che con il suo girare incessante, rappresenta la ciclicità della vita. È la storia di Maria e Giannino, due bambini che s’incontrato nell’immediato dopoguerra. La storia si snoda negli anni fino ad arrivare ai giorni nostri. La regista ha tenuto fede ad una ricostruzione storica particolareggiata, usando vestiti e materiali della tradizione arbereshe. Le riprese sono state girate nei luoghi più antichi e caratteristici del paese, oltre ad attori professionisti sono stati coinvolti, nelle riprese, tanti carfizzoti, che hanno accolto con entusiasmo quest’esperienza cinematografica.