ABBATTUTO CAMPANILE DELLA CHIESA DI SANTA VENERANDA

Scritto da Michele AbateMartedì 05 Giugno 2012 00:00

 


da "Il Cirotano.it" del 5 giugno 2012


La vecchia torre campanaria non reggeva più il peso delle campane, aveva iniziato a perdere 'pezzi'. Gli immobili della parrocchia versano tutti in precarie condizioni

Abbattuto il campanile della chiesa madre di Santa Veneranda. L'usurata e vecchia torre campanaria, costruita nel 1972, era diventata pericolante; i blocchi di cemento, avevano iniziato a cedere; non solo, quella parte di chiesa era diventata un pericolo per l'incolumità pubblica e le abitazioni vicine, tanto che un cittadino, visto i continui distaccamenti, mesi addietro, ha diffidato curia e parrocchia, chiedendone un intervento per la messa in sicurezza. “Il motivo della demolizione è principalmente uno, essendo il parroco di Santa Veneranda, è mio compito custodire i miei parrocchiani – ha spiegato don Luigi Valente - anche perchè, per un motivo di sicurezza, c'è stato anche una denuncia da parte del vicino”. “Bisogna sapere, ha proseguito don Valente, che tutta la chiesa è inagibile, negli anni, ha avuto vari cedimenti”. In poco meno di dodici mesi, i crolli non sono stati pochi: febbraio 2011 tetto della sacrestia (ripristinato grazie alle offerte economiche dei fedeli carfizzoti ndc); caduto parte del tetto principale della chiesa, anche questo risistemato, 7 ottobre 2011 crollato il tetto del primo piano della canonica, dichiarato impraticabile. “Ho presentato una relazione al vescovo, ha aggiunto don Valente; sono intervenuti anche l'ingegner Tito Arno, direttore dell'ufficio tecnico della diocesi, che doveva farmi pervenire una relazione, sia sull'inagibilità della casa canonica che sulla chiesa ed informare il vescovo di tutta la situazione. Di tutta risposta però, è arrivata, una notifica, nella quale si dice che la chiesa non è di proprietà della diocesi, ma bensì cade nell'ente parrocchia e quindi sotto la giurisdizione del parroco protempore. Di questo, ne faceva conoscenza sia al vicino che aveva sporto denuncia, che al parroco ed al direttore tecnico diocesano”. “Rimango un po deluso da questa risposta - ha concluso il sacerdote - perchè questo è un bene che appartiene a tutti compresa la diocesi. Il Vescovo naturalmente è stato informato dello stato delle cose, spero che al più presto, si possa giungere ad una conclusione”. La chiesa madre della piccola comunità arbereshe dell'alto crotonese, versa in cattive condizioni: infiltrazioni d'acqua, umidità, crepe nei muri; neccessita seri interventi. Due anni fa la Regione Calabria, aveva previsto, per il comune di Carfizzi, un finanziamento di 180.000 euro per il suo recupero ma, lo stesso stanziamento, qualche mese dopo veniva sospeso, facendo così svanire il sogno dei carfizzoti: avere una bella chiesa.