DALLA MONTAGNELLA NO ALLE MAFIE
Scritto da Maria SpadaforaDomenica 06 Maggio 2012 00:00
da "Gazzetta del sud" del 3 maggio 2012
La CGIL regionale ha festeggiato la 94° edizione del 1° Maggio alla Montagnella. Dalla manifestazione è partito un messaggio forte e chiaro: un no deciso contro tutte le mafie. Voci femminili che con la loro presenza hanno dato significato al messaggio. “Ricorderemo una donna coraggiosa con la presenza e le parole della sorella”. Con queste parole il sindaco di Carfizzi, Carmine Maio, ha presentato Marisa, sorella di Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia calabrese uccisa, nel Novembre del 2009, dalla ‘ndrangheta. “Oggi voglio portare la mia testimonianza di legalità. Lea è stata la prima testimone di giustizia calabrese e, con il suo gesto, ha voluto dare un segnale alla nostra terra, ma lei non è stata tutelata fino in fondo”. Queste le affermazioni di Marisa Garofalo, che spera ancora che “giustizia sia fatta”. Prende la parola l’on Doris Lo Moro, deputato del Pd, magistrato e socio fondatore di “Libera”, l’associazione che lotta contro le mafie e diffonde la cultura della legalità. “Lea ha dato alla Calabria molto di più di quello che ha avuto. È bello ricordarla in un posto così meraviglioso, dove, è evidente, la ‘ndrangheta non ha messo radici”. Il coordinatore del patronato Inca Cgil-Ig Metal di Singen (Germania), Vito Giudicepietro, ha voluto portare i saluti delle 680 famiglie calabresi che vivono nella cittadina tedesca. Raffaele Falbo, alla sua prima uscita ufficiale con la neo carica di segretario della Camera del Lavoro di Crotone, ha sottolineato l’importanza di questo tipo di iniziative che “ci danno la possibilità di incontrarci e di ragionare, avere un obiettivo comune, riprenderci un ruolo, una centralità che il nostro territorio deve avere. Tutelare il lavoro e i lavoratori, solo così il nostro territorio potrà rinascere”. Conclude l’intervento del Segretario Regionale della Cgil, Michele Gravano: “La Cgil ringrazia Lea Garofalo, e vuole lanciare dalla Montagnella, luogo simbolo e di tradizione storica, un segnale di speranza, per dare una prospettiva al sud, consapevoli delle difficoltà con le quali ci confrontiamo quotidianamente”. Il sindaco Maio, infine, ha donato a Marisa Garofalo un fascio di garofani rossi “segno di rivoluzioni e di lotte, affinché il sacrificio di Lea non sia stato vano”. Le canzoni popolari calabresi della cantastorie catanzarese Francesca Prestia hanno dato inizio a una vera festa, con tarantelle e cori. Con “La ballata di Lea”, la canzone che la cantante ha dedicato a Lea, si conclude la performance canora. Mentre, subito dopo, gran parte dei partecipanti si sposterà a Melissa, al Feudo Fragalà, per deporre una corona di fiori in ricordo dei tre contadini che nel 1949 persero la vita.