SCUOLA, UNA STRATEGIA COMUNE CONTRO LA CHIUSURA

Scritto da Maria SpadaforaMercoledì 21 Settembre 2011 00:00

 

da "Gazzetta del sud" del 21 settembre 2011

 

Lunedì sera, Consiglio Comunale aperto e straordinario, convocato dal sindaco di Carfizzi Carmine Maio. Tutta la popolazione, soprattutto insegnanti e genitori, è stata invitata a prendere parte all’assemblea per discutere sul “Ridimensionamento scolastico e accorpamento degli istituti”. L’Istituto Comprensivo di Pallagorio, composto dalle scuole di Carfizzi, San Nicola dell’Alto e Umbriatico, stando alle indicazioni della Manovra Finanziaria contenute nell’art.19, rischia la soppressione. Il comma 4, di tale decreto, specifica: “La scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di 1° grado sono aggregate in istituti comprensivi, i quali, per acquisire autonomia, devono essere costituiti da almeno 1000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica”. Nonostante questa deroga, l’Istituto Comprensivo in questione, con 286 alunni, deve aggregarsi con altri Istituti, di altri comuni, se non vuole rischiare di sparire. Nei giorni scorsi, Carmine Maio, sindaco di Carfizzi, Francesco Scarpelli, sindaco di San Nicola dell’Alto e Umberto Lorecchio, sindaco di Pallagorio, si sono incontrati per valutare la strategia da adottare in merito. In quella sede, Lorecchio fa notare ai suoi colleghi che l’Istituto Comprensivo del suo comune intende aggregarsi al comune di Casabona e Belvedere Spinello, abbandonando, quindi, Umbriatico. Maio e Scarpelli, al contrario, considerando, tra le altre cose, le distanze territoriali dei due nuovi comuni, intendono prima di tutto salvaguardare e tutelare la specificità linguistica arbereshe, preferendo, qualora fosse necessario, una “vicinanza”, che può essere quella con il comune di Melissa. Durante il Consiglio Comunale, comunque, l’idea unanime espressa dagli amministratori, dai consiglieri di minoranza Tascione e Amato, dai genitori e insegnanti presenti in aula, è l’unità dei tre comuni arbereshe. E’ essenziale, inoltre, che le future decisioni siano prese, evitando valutazioni che siano puramente legate al territorio o, peggio ancora, a questioni politiche, ricordandosi, esclusivamente, che la scuola è il pilastro educativo e culturale di ogni comunità, anche se piccola.