CARFIZZI PAESE DELL’ACCOGLIENZA

Martedì 21 Giugno 2011 00:00

 

da "Il Quotidiano della Calabria" del 20 giugno 2011

 

Al via dal centro arbereshe le celebrazioni nell’ambito della giornata del rifugiato

Tra incontri culturali, momenti di preghiera e pranzi multietnici

Sono partiti da Carfizzi i festeggiamenti per la “Giornata Mondiale del rifugiato 2011” per la provincia di Crotone. Carfizzi ospita, infatti, un centro di seconda accoglienza, gestito dalla cooperativa Agape, che al momento ospita nove persone, suddivisi in tre nuclei familiari. Le tematiche affrontate in questa giornata sono state quelle della sensibilizzazione dei giovani sui problemi dell’emigrazione, del rispetto reciproco e della religione, che può essere vincolo di unione e di pace. Al mattino i partecipanti hanno ricevuto la visita del vescovo, mons. Graziani, il quale si è soffermato anche a parlare con gli ospiti del centro di accoglienza di Carfizzi, augurando loro ogni bene possibile. Al termine della visita del vescovo c’è stato il saluto da parte delle autorità, ha introdotto il tema l’avvocato Francesco Vizza, socio della cooperativa Agape. Vizza ha informato i presenti sull’istituzione di questa giornata. Maria Adele Bottaro, assessore provinciale, ha valutato l’aspetto di questi piccoli centri nelle piccole comunità della nostra provincia. Il sindaco di Pallagorio, nonché consigliere provinciale, Umberto Lorecchio, ha voluto fare un paragone tra gli antenati dei paesi arbereshe, che hanno lasciato la loro terra, gli emigranti più recenti e queste persone che ogni giorno arrivano in Italia da realtà diverse. Il sindaco di Carfizzi Carmine Maio ha elogiato il lavoro svolto dalle operatrici del centro in questa nuova gestione, che, partita il 2 maggio, prevede una stretta collaborazione tra il comune, la provincia e la cooperativa Agape. L’incontro mattutino è stato allietato dal suono della banda musicale di Carfizzi che alla fine ha intonato l’Inno di Mameli, tra l’emozione generale di una piazza gremita di gente di ogni nazionalità. Tutti i partecipanti si sono poi trasferiti alla “Casa Comune” dove hanno svolto varie attività ludiche incentrate sull’opinione che i giovani avessero sui rifugiati, il gioco è stato molto partecipato e ha dato modo di confrontarsi a ragazzi giovani, che hanno dato vita a riflessioni molto intense. Durante l’incontro due ospiti hanno raccontato la loro vita nei paesi di origine. Successivamente c’è stato un momento molto intenso, ovvero, un momento di preghiera in varie confessioni religiose. Due ospiti del centro, di religione cristiano protestante, hanno recitato un passo della Bibbia, prima in persiano e poi in Italiano. Mentre un altro ospite, di religione musulmana ha effettuato una preghiera tratta dal Corano, e ha pregato “per la Pace del mondo e per tutti questi tipi di comunità che accettano chi non ha più speranza di vita nel proprio paese”. Don Rosario, il prete di Strongoli ha voluto sottolineare l’importanza del rispetto reciproco, anche nei confronti degli stranieri, e dell’amore, che “permetterà di costruire un mondo diverso, tutti insieme”. Tutti i partecipanti si sono poi recati al centro di accoglienza dove hanno potuto gustare un pranzo multietnico, con specialità italiane e straniere, queste ultime realizzate dagli ospiti del centro. Erano presenti per l’occasione, la Croce Rossa, i giovani della parrocchia di Strongoli e il gruppo di adulti scout Masci, sempre di Strongoli. I festeggiamenti per la giornata del rifugiato continueranno oggi a Isola Capo Rizzuto, con un incontro tra i centri Sprar e il centro Cara di S.Anna.