CENTRO ACCOGLIENZA A RISCHIO CHIUSURA

Scritto da Michele AbateDomenica 23 Gennaio 2011 00:00

 

da "Il Crotonese" del 22 gennaio 2011

Carfizzi, non più finanziato dall'Interno

Da qualche settimana a Carfizzi si vocifera che il centro di accoglienza per immigrati richiedenti asilo, della provincia di Crotone e gestito dal Copross, è a rischio chiusura. Il progetto presentato dall'ente intermedio, categorie vulnerabili donne e minori, per le annualità 2011/2013, non risulta essere tra i finanziati; il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, del ministero dell'Interno (amministrazione che eroga il finanziamento), lo ha dichiarato: non ammissibile. Il centro, nella piccola comunità albanofona dell'alto crotonese, dal 2006, anno di apertura, è stato e continua ad essere una bella realtà. Un vero esempio di integrazione. Nel corso di questi anni il senso di accoglienza e la solidarietà espressa dai carfizzoti è stata grande. “Non sono ancora venuto a conoscenza delle motivazioni di non ammissibilità al finanziamento”, ha detto il primo cittadino di Carfizzi Carmine Maio sentito sull'argomento. Me ne duole perchè c'era stato uno sforzo anche da parte dell'amministrazione comunale di mantenere in vita il progetto Asilo”. A quanto pare, nell’ultimo progetto, il comune di Carfizzi era partner e cofinanziatore dello stesso: “L'amministrazione provinciale, per le nuove annualità, ci ha chiesto di non dare solo il locale, come successo nei progetti precedenti ma, di aderire al cofinanziamento dello stesso, cosa che il comune ha fatto. Per il triennio 2011/2013 il comune diventava cofinanziatore del progetto anche perchè lo condivide”, ha voluto precisare il primo cittadino. “Noi pensiamo che comunità come la nostra, oltre a dare sostegno logistico dava anche un sostegno di solidarietà e di integrazione – ha proseguito il sindaco. Negli anni passati le persone che hanno frequentato il centro sono rimaste così contenti, che alcuni hanno deciso addirittura di risiedere a Carfizzi proprio perchè, questa comunità, ha una particolarità cioè: essere solidale, accogliente e rispettosa della persona indipendentemente dalla religione o dal colore della pelle. Mi sento di dire che l'impatto che la popolazione ha avuto nei confronti degli ospiti del centro di accoglienza è stato eccellente. Non c'è mai stato un fenomeno di razzismo o di rifiuto. Credo che l'amministrazione degli Interni doveva valutare essenzialmente questo elemento per rendere ammissibile il progetto”. “Ho fiducia nell'Amministrazione provinciale – ha concluso Maio – perchè anche loro ci tenevano a tenere in vita il progetto, tanto è vero che hanno pronunciato ricorso contro la decisione di diniego”. Intanto a Carfizzi, in molti, dalla popolazione, alle operatrici che rischiano il posto di lavoro, all'amministrazione comunale, si augurano, che il centro di via 8 marzo, che nel corso di questi quattro anni di vita è stato esempio di solidarietà, non chiuda battenti ma continui ad essere 'faro' di integrazione per tutto territorio.