SPORTELLI LINGUISTICI A TUTELA DELL'IDENTITA' ARBERESHE
Scritto da Maria SpadaforaLunedì 27 Dicembre 2010 00:00
da "Gazzetta del sud" del 27 dicembre 2010
Qualche giorno fa, i tre comuni arberesh di Carfizzi, San Nicola dell’Alto e Pallagorio, hanno pubblicato un bando per la selezione di 3 operatori, da destinarsi agli sportelli linguistici, presenti nei tre comuni del Distretto Arberesh già da diversi anni. Il progetto è finanziato dal Ministero degli Affari Generali, con i fondi della Legge Quadro Nazionale, 482/1999 per la tutela delle minoranze linguistiche. L’obiettivo fondamentale dello sportello linguistico è la valorizzazione di una cultura e di una lingua che altrimenti si potrebbe estinguere. Lo sportello avrà il compito di facilitare l’uso della lingua minoritaria, sia orale sia scritta, nel rapporto tra i cittadini e le amministrazioni comunali. Ogni sportello disporrà di un centro di servizi linguistici per le attività di traduzione (per esempio la traduzione degli atti comunali) e interpretariato di supporto agli uffici pubblici. L’operatore, inoltre, sarà anche coordinatore delle iniziative intraprese dall’amministrazione comunale. Chiaramente queste iniziative, avranno come base fondamentale l’applicazione della legge 482/99. Lo sportello linguistico, infine, collaborerà con tutte le realtà culturali presenti sul territorio, soprattutto con la scuola. Altro obiettivo dello sportello, infatti, sarà quello di proporre alle Scuole Primarie presenti nei comuni, il progetto “Facciamo teatro a scuola”, vale a dire, ricostruire il passato e le proprie origini, attraverso la ricerca delle tradizioni e del folklore arberesh. I bambini si impegneranno nella raccolta di fotografie, storie di vita, racconti, fiabe, canti e balli. Essenziale la raccolta di notizie riguardanti eventi e ricorrenze religiose e civili. Infine, i bambini tradurranno tutto il materiale raccolto durante le ricerche in rappresentazioni teatrali. Questo progetto ha il merito di sviluppare, nei bambini, il senso del sociale ed accrescere il rispetto per le proprie radici.