SOCIAL WELFARE LA REPLICA DEL SINDACO SULLA REVOCA

Scritto da Maria CianciarusoGiovedì 23 Dicembre 2010 00:00

 

da "Il Quotidiano della Calabria" del 22 dicembre 2010

 

Il sindaco di Carfizzi Carmine Maio, vuole offrire alcuni chiarimenti in seguito alla decisione dell’ultimo consiglio comunale di revocare la convenzione con la Social Welfare che aveva in affitto l’ex ostello.
In seguito alle numerose polemiche, che si sono scatenate dopo la decisione del consiglio comunale,  il sindaco vuole intervenire per spiegare ulteriormente le ragioni che hanno portato a questa scelta.  “Il consiglio comunale è stato tradito dalla Social Welfare” dice Maio “nella convenzione approvata nel 2006 c’erano undici punti che sono stati completamente disattesi”.  Gli undici punti citati da Maio prevedevano: la realizzazione di un’unità didattica riconosciuta dal MIUR, un centro di psicologia e psicoterapia, un centro per la riabilitazione motoria, un centro riabilitativo fisio-terapico, un osservatorio del lavoro, un centro d’ascolto, un’università telematica, un’assistenza per disoccupati, l’organizzazione di una cooperativa, un centro di scuola diurno per persone diversamente abili, un campus per studenti non residenti. Per il sindaco nessuna di queste cose agli atti risulta essere fatta. Per ciò che riguarda la residenza per gli anziani, l’amministrazione non si oppone, perché “deve essere una cosa in più e non una cosa sostitutiva”. Il sindaco prosegue parlando del danno erariale per il comune e i tributi di acqua e TARSU non pagati da parte della Social Welfare. Altre precisazioni Maio ha inteso farle sulla polemica della scorsa estate in merito alla sospensione dell’erogazione dell’acqua alla struttura, cosa non vera per il sindaco, poichè, a causa dell’emergenza idrica è stata razionalizzata l’acqua a tutto il paese, non solo, è stata offerta la possibilità alla Social Welfare di concordare gli orari di approvvigionamento idrico , secondo le esigenze della struttura.  Il sindaco si è poi detto disposto ad incontrare gli attuali lavoratori presso la struttura, per trovare una soluzione comune alle loro problematiche.  “Una volta che il comune rientrerà  in possesso della struttura” conclude Maio “ faremo un bando di evidenza pubblica perché una struttura del valore stimato di due milioni di euro, debba avere un tornaconto economico di gran lunga maggiore a quello che la Social Welfare dovrebbe pagare e non paga”.