AFFIDAMENTO EX OSTELLO REVOCATA LA CONVENZIONE
Scritto da Michele AbateMercoledì 08 Dicembre 2010 00:00
da "Il Crotonese" del 7 dicembre 2010
Per il Comune la Social Welfare non vi ha adempiuto
L'associazione, così come riportato in convenzione, si impegnava ad istituire una serie di servizi tra cui un centro di formazione professionale; una scuola di specializzazione psicologia e psicoterapia; un centro di eccellenza MIUR; un centro per la riabilitazione psicomotoria; un osservatorio del lavoro e dei fabbisogni formativi; un centro di ascolto per gli anziani; una università telematica; un'associazione sportiva affiliata alla Federazione italiana disabili negli sport olimpici; un'organizzazione di cooperative sociali di servizi; un centro scuola diurno per persone diversamente abili; un campus per gli studenti non residenti che frequentano i corsi. Non è andata proprio così.
"La Social Welfare, nel corso degli anni - ha detto il sindaco Carmine Maio - non ha adempiuto ne raggiunto gli obiettivi prefissati dall'amministrazione e specificati nella convenzione".
Quindi, visto anche il parere richiesto dalla Giunta municipale ad un legale, sono venuti meno i motivi di pubblico interesse "in quanto vi è un mutamento della situazione iniziale".
Per accertare le attività effettivamente svolte nel centro 'Hora', lo scorso mese di novembre, il comune, così come previsto in convenzione, ha disposto un'ispezione. Ai funzionari comunali recatisi in loco, è stato dichiarato che attualmente nel centro si svolgono, attività socio-riabilitativa e psicomotoria; fisiokinesiterapia; formazione superiore; servizi di assistenza domiciliare e casa famiglia per disabili.
"Agli atti del comune - ha aggiunto Maio - risulta che: la Social Welfare, con decreto del dirigente generale n. 231, del 15 gennaio 2008, era stata autorizzata all'esercizio di riabilitazione estensiva per l'erogazione di 25 prestazioni a ciclo diurno e 36 prestazioni in regime domiciliare, ma con D.D.G. n. 4182 del 24 marzo 2009, il dipartimento tutela della salute della regione Calabria revocava l'autorizzazione".
Tra i motivi di revoca l'assenza di "titoli" e da una verifica effettuata dall'area 6^ dell'Università degli Studi di Catanzaro i "titoli di fisioterapista che risulterebbero rilasciati dall'Università, soltanto tre su sedici corrispondono in tutti i dati riportati sulla copia del certificato di laurea". In merito, l'associazione ha proposto ricorso al Tar della Calabria che, però, non l'ha accolto, rigettandolo (8 maggio 2009).
Sempre secondo il sindaco e visti gli atti, al comune non risulta che l'associazione svolga attività riabilitativa per persone diversamente abili, formazione e assistenza domiciliare mentre, la stessa risulta inadempiente per il mancato pagamento del canone di fitto per un importo complessivo di 9.324 euro, della Tarsu e servizio idrico, rispettivamente per 3.510,35 e 7.748 euro e lavori di ristrutturazione non autorizzati dall'ente, proprietario dell'immobile.
Carmine Maio ha concluso la sua relazione elogiando l'ex amministrazione e consiglio comunale per aver creduto in quel progetto ma, ha aggiunto: "Quei dodici consiglieri, oggi, sono stati traditi".
L'ex sindaco ed attuale consigliera di minoranza Caterina Tascione, nel ripercorrere la storia dell'ex Ostello, ha detto: "Quella struttura dal 1996 al 2006 è stata in condizioni pietose, utilizzata per pochi mesi ed in maniera poco chiara. Quando ci siamo insediati quella struttura versava in condizioni fatiscenti, si doveva trovare una soluzione. È arrivata questa società e l'abbiamo affidata, anche perchè al comune entrava una certa somma, 24.000 euro all'anno. La struttura allora necessitava di lavori di ristrutturazione, che abbiamo concordato con l'associazione".
Sulle inadempienze dell'associazione ed elencate dal sindaco la consigliera ritiene che: "Se non ha pagato deve venire in comune a pagare. La discussione con l'associazione deve essere pacata. Se togliamo la struttura all'attuale ente cosa ne facciamo?" "La mia preoccupazione è anche un'altra - ha aggiunto Caterina Tascione - se il consiglio revoca la convenzione, si aprirà un contenzioso e chi pagherà le spese le legali? Non dovranno essere i cittadini ma i consiglieri. Se loro mi danno una prospettiva va benissimo altrimenti si porta l'ente a pagare, altrimenti si lascia la situazione così com'è".
Quindi è intervenuto il vice sindaco Vittorio Gangale che ha voluto precisare come l'amministrazione abbia più volte cercato il dialogo: "Più volte abbiamo invitato la Social Welfare ad adempiere ai propri doveri. Questa amministrazione ha cercato di dialogare con l'ente, abbiamo fatto tutto il possibile. Non abbiamo ricevuto mai un atto di collaborazione. Nessuno li vuole mandare via, vogliamo che quella struttura funzioni. Anche noi credevamo in quel progetto".
Conclusa la discussione, l'assise, con 8 voti favorevoli, quelli di maggioranza e 3 contrari, minoranza, ha approvato la proposta di revoca.
Nel corso il consiglio ha anche ratificato una delibera di vendita suolo ad un privato cittadino.