Cantina per le uve arbereshe

Scritto da Maria CianciarusoLunedì 19 Aprile 2010 00:00

 

da "Il Quotidiano della Calabria" del 18 aprile 2010

  

  Si concretizza il progetto della cantina arbereshe fortemente sostenuto dal sindaco di Carfizzi Carmine Maio. Una cantina che avrà sede a Carfizzi e che riuscirà a raccogliere le uve dei tre paesi arbereshe Carfizzi, San Nicola e Pallagorio. Una cantina per il territorio era uno dei punti fermi del programma elettorale dell'attuale amministrazione e Maio, in tutti questi mesi, si è adoperato, coadiuvato dal sindaco di San Nicola dell'Alto, Francesco Scarpelli, per far si che anche questo punto divenisse realtà. "Per anni i nostri viticoltori sono stati penalizzati dalle leggi del mercato" ci dice Maio "hanno dovuto svendere le loro produzioni viticole perché non avevano un punto di riferimento, non sapevano dove portare la loro uva. Questa cantina sarà, per i viticoltori del nostro territorio, un'opportunità di sviluppo. L'agricoltura è la principale risorsa del paese, e i nostri contadini hanno bisogno di sentire l'amministrazione vicina, hanno bisogno di aiuti e sostegni. Io e il sindaco di San Nicola ci siamo battuti per sostenere i diritti dei nostri agricoltori, sono convinto che questo sia solo un piccolo passo che dimostra però una grande sensibilità da parte della mia amministrazione per tutti i settori del paese. Quest'estate abbiamo fatto il mercato dell'olio, una serata dedicata ai prodotti tipici dell'agricoltura del paese, ed è stato un vero e proprio successo, io voglio ripetere questa iniziativa, perché in un paese come Carfizzi dobbiamo cercare di consolidare il sodalizio tra agricoltura e turismo, attraverso la creazione di mercatini e puntando soprattutto alla filiera corta, che potrà rappresentare una ricchezza per l'intero territorio".  L'amministrazione di Maio è già al lavoro per far sì che la cantina diventi produttiva già dalla prossima vendemmia, ha avuto inoltre già numerosi incontri con i viticoltori del territorio che sono rimasti entusiasti all'idea. "Le vendemmie passate ci hanno penalizzato" ci dice Antonio, un viticoltore di Carfizzi "molte persone sono state costrette a lasciare l'uva appesa alle viti, e questo non è giusto, perché quell'uva è il frutto di un anno di lavoro".