Si sta sbriciolando un poco alla volta la chiesa del paese

Scritto da Maria SpadaforaLunedì 08 Marzo 2010 00:00

 

da "Gazzetta del sud" del 7 marzo 2010

 

Urgono lavori a Santa Veneranda

   Il disastro era annunciato. Da qualche anno la Chiesa Madre di Carfizzi, dedicata alla patrona del paese Santa Veneranda, si sta lentamente sbriciolando. Prima hanno iniziato a cedere alcuni pezzi dei cornicioni esterni, poi gran parte del solaio della navata laterale. Qualche giorno fa, a causa delle infiltrazioni d'acqua, una porzione del tetto della sagrestia è crollato. Negli anni sono stati avviati diversi lavori di manutenzione ordinaria, ma nessun intervento importante, mirato a fortificare la struttura portante della chiesa. La chiesa attuale nasce sulle macerie di una chiesa antica e bellissima di cui non si ha nessuna documentazione. Probabilmente del 1500, divisa in tre navate, gli altari finemente ornati e il campanile a cupola, ancora visibile nelle vecchie e ingiallite fotografie conservate ed esposte nelle sale del Comune di Carfizzi. La distruzione della chiesa risale al 1959. Così lo scrittore Carmine Abate nel libro "I Germanesi" ricorda lo scempio: " Nel 1959, in un cantiere-scuola, furono occupati 50 allievi-operai, nella sistemazione delle strade interne del paese, devastate da un'alluvione, con il materiale ricavato dalla demolizione dell'antica chiesa di Santa Veneranda". I lavori di costruzione della chiesa "moderna" furono iniziati subito dopo. La gente di Carfizzi, non ha mostrato eccessivo interesse alle diverse, sebbene leggere, variazioni subite dalla struttura originale della chiesa negli anni. Neanche quando, negli anni '80, il suono delle campane, unico ricordo rimasto dell'antica chiesa, fu sostituito da suoni preregistrati muniti di timer. Al posto del campanaro un altoparlante. Il tintinnio delle campane sostituito da un gracchiare confuso. Ora di fronte al cedimento della sagrestia, i carfizzoti temono il peggio. Temono per il simbolo religioso del paese, il luogo sacro che ha visto, sul suo sagrato, ardere innumerevoli falò nella notte di Natale. I due tecnici, inviati dalla Curia Arcivescovile di Crotone, dopo il sopralluogo nella chiesa, hanno dichiarato l'inagibilità della sagrestia. Il parroco di Carfizzi, Don Franco Scalise, spera che nei prossimi giorni possano iniziare i lavori all'interno della chiesa.